Human-Centered AI: un’interazione continuativa uomo-macchina

L’utilizzo dell’AI dovrà avere al centro le esigenze e i valori della persona, dando il via a un’interazione continuativa per potenziare le abilità umane.

Cambia il paradigma: da technology-centered a human-centered

L’ascesa impetuosa dell’intelligenza artificiale negli ultimi anni ha innescato un cambiamento di paradigma rivoluzionario. Non più un mondo dominato e modellato dalla tecnologia, ma un universo in cui la tecnologia si adatta e serve l’umanità. L’intelligenza artificiale non deve essere vista come una forza onnipotente, ma come un alleato, un compagno che lavora a stretto contatto con noi per migliorare la nostra vita quotidiana.

La nostra visione è quella di un futuro in cui la tecnologia è plasmata e guidata dai valori e dai bisogni umani (human-centered). Un futuro in cui l’intelligenza artificiale non esiste per sé stessa, ma per potenziare e arricchire l’esperienza umana. Un futuro in cui l’innovazione è guidata dal desiderio di migliorare la qualità della vita delle persone, semplificare i servizi e creare prodotti di qualità superiore.

In questo contesto, il rapporto tra essere umano e macchina si trasforma in un’esperienza stimolante e fruttuosa. Uno scambio reciproco dove l’Artificial Intelligence viene modellata ed evolve per servire l’utente.

Il rapporto uomo-AI: verso un futuro simbiotico e regolamentato

Le potenzialità della collaborazione uomo-AI sono state viste e sperimentate, forse per la prima volta su larga scala, con l’avvento dei vari Large Language Models (e.g., GPT, Bard, LLaMA).

Questo utilizzo massivo e diffuso dei modelli generativi ha d’altro canto fatto emergere come la tecnologia non sia ancora matura per operare senza supervisione. Un’interazione proficua tra uomo ed intelligenza artificiale è quindi più che mai necessaria per indirizzare al meglio le potenzialità dei nuovi algoritmi.

Lo sa bene l’Unione Europea che, con l’AI Act (entrata in vigore prevista 2025), vuole regolamentare l’intelligenza artificiale per assicurare un contesto più favorevole per il suo sviluppo e impiego. L’obiettivo primario dell’AI Act è quello di incentivare lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale in maniera sicura e responsabile, tutelando i diritti fondamentali degli individui e assicurando un utilizzo equo e non discriminatorio di tale tecnologia.

La direzione che si traccia è quindi quella di un’adozione responsabile dell’AI e adeguatamente normata, soprattutto in ambiti ad alto rischio come i sistemi per il calcolo dello score di credito, i processi di recruiting o valutazione dei dipendenti o anche i modelli applicati in infrastrutture critiche (i.e., trasporti).

In questo contesto riteniamo che un’interazione uomo/macchina avanzata sia funzionale anche per sopperire alla mancanza di affidabilità che ancora caratterizza i modelli di Artificial Intelligence in alcuni ambiti. Ad esempio, abbiamo visto come gli algoritmi generativi possano essere soggetti ad “allucinazioni” o “bias”, che, per il momento, limitano fortemente un utilizzo automatizzato completo. In questo contesto, l’obiettivo finale dell’interazione deve essere quello di instaurare un rapporto continuativo e simbiotico tra uomo e intelligenza artificiale per potenziare e ampliare le capacità umane, non per sostituirle.

L’approccio Human-Centered AI di GFT

Per GFT un approccio Human-Centered all’AI è un tema strategico in termini di innovazione, da implementare attraverso una stretta collaborazione tra diverse practice. Dalla ridefinizione della user experience, per annullare ogni possibile frizione tra AI e umano e garantirne quindi una proficua collaborazione; proseguendo con la practice AI&Data che si occupa degli aspetti più tecnici, fino ad includere integrazioni con altre tecnologie, come la blockchain.

GFT sta partecipando in questo senso a diversi progetti di ricerca e sviluppo finanziati dalla Comunità Europea per sviluppare soluzioni efficaci di integrazione tra AI e umano. Inoltre, sempre in questo ambito sono stati da poco finanziati internamente 3 progetti di innovazione da portare sui mercati. Uno di questi progetti è T-Regx, una soluzione RegTech che mira a rivoluzionare la compliance normativa tramite l’intelligenza artificiale, permettendo di efficientare il processo di verifica dell’aderenza ai requisiti normativi di documenti contrattuali. Un altro esempio è UXAI, che vuole rendere l’intelligenza artificiale accessibile a tutti. Grazie all’implementazione dell’User eXplainable Artificial Intelligence anche i non addetti ai lavori potranno comprendere, visualizzare, suggerire, simulare ed interagire seameless con l’AI.

Con queste sfide, GFT si lancia in una nuova dimensione, dove l‘umanità e la tecnologia non sono più antagonisti, ma danzano insieme in un balletto sinergico di progresso e innovazione. L’obiettivo? Creare soluzioni in cui l’uomo e la macchina si impegnano in un dialogo continuo, una simbiosi che genera risultati sempre più straordinari.

Questo non è un semplice approccio Human-Centered all’intelligenza artificiale, è un viaggio verso un futuro in cui la creazione di valore non è solo garantita, ma è anche responsabile. Un futuro in cui l’intelligenza artificiale non è un mostro da temere, ma un alleato da comprendere e sfruttare.

GFT non teme l’ombra di una tecnologia che potrebbe soppiantare l’essere umano. Al contrario, vede in essa un potenziale ancora inespresso, una forza che, se guidata con saggezza, può portare all’esplorazione di nuovi orizzonti. Questa è la visione di GFT: un futuro in cui uomo e macchina, insieme, possano creare un mondo migliore.

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